comarca

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comarca (Dev’essere uno della c.; fa parte della c. dei sovversivi) [combriccola, cricca, gruppo di persone riunite spesso per intendimenti illeciti; “Dev’essere uno della comarca; “cumarca f. combriccola” (Piccitto); “Cumarca. Comarca: parola spagnola che indica un territorio che comprende diversi paesi […] Ma a Racalmuto, forse a memoria di una particolare invadenza e prepotenza della comarca di Naro, la parola è rimasta come sinonimo di mafia e comunque nel significato di associazione per delinquere. Più esattamente: vale l’ormai diffusissimo termine «cosca», nel paese di uso recente, per l’avvento dei mass-media” L. Sciascia, Occhio di capra, Torino, Einaudi, 1984, p. 51; “Da tutto l’insieme, insomma, venivano risate, voci senza pensieri, rumori in sordina come di una grande comarca zingaresca in movimento” S. D’Arrigo, Horcynus Orca, Milano, Mondadori, 1975, p. 506; “Martino Pecora era vecchio e curvo. Si sollevò un poco, si fece il segno della croce; poi rispose: «Anche tu sei entrato nella comarca di Stalino?»” S. Cambosu, Una stagione a Orolai, Milano, Istituto propaganda libraria, 1957, p. 36] CT 99; CTL 200.