mutuperiava

Glossario online

mutuperiava (mutuperia, mutuperianno) (mano che non stava ferma ma m. senza pace) [muoversi; “tanto mutuperia, tanto strumentìa, che arrinesci” PM 277; “si fici fari un espresso triplo per mittiri tanticchia d’ordini a tutto quello che si stava mutuperianno nella sò panza” ACF 286. Il verbo ricorre in opere pubblicate nel 1995 (BP), nel 2002 (PM) e nel 2016 (ACF): un arco di tempo ampio, nel corso del quale mantiene il suo significato, pur in situazioni tra loro molto diverse. Nella prima, siamo nel Birraio di Preston, la mano di un giovane e instancabile amante non cessa neppure un istante di muoversi sul corpo della donna; ne La paura di Montalbano è Amleto, “giovane prence di Danimarca” che si agita, si dà da fare finché riesce a divenire “personaggio di tragedia”. Nell’Altro capo del filo siamo invece proiettati da tali situazioni, erotica e drammatica, in un più prosaico contesto gastronomico: Montalbano, in trasferta nel Friuli, consuma un abbondante pranzo, affidando poi a un triplo espresso il compito di ridare ordine a tutto il cibo che si stava muovendo nella sua pancia. Il Moroldo ritiene che il verbo “mutuperiare” (così lo indica a lemma anche se, in effetti, nei casi citati non compare l’infinito) sia un neologismo: “Mutuperiare. Camilleri in Il birraio di Preston 1995 [= Sellerio 2000]: “...mano che non stava ferma ma mutuperiava senza pace...” (p. 148, cf. 1 autre occ.), in La paura di Montalbano 2002 (p. 277). Néologisme formé sur sic. mutuperiu, mutiperiu < lat. VITUPERIUM  ‘blâme’. ƒ trafiquer, s’agiter”. È un peccato che l’estensore del dizionarietto Il Camilleri-linguaggio non dica in quale testo si trovi il passo da cui trae la convinzione che il verbo, più che un generico ‘muoversi’, possa forse significare: “muovere ritmicamente la testa, o in su o in giù” Il Camilleri-linguaggio; poi in Bianco e nero, 590, 2018, p. 73] BP 148.