pintaiota

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Mezzi di trasporto

pintaiota [“Mi ricordo un giorno che andai a Licata con mio padre, ero giovane, era il primo dopoguerra. A Licata si ruppe la macchina, un meccanico ci disse che ci volevano almeno due giorni per aggiustarla. Papà si informò se c’era un mezzo per tornare ad Agrigento. Gli risposero che c’era una pintajota che in un’ora ci avrebbe portato a Girgenti (badate bene, per i veri siciliani Agrigento resta sempre Girgenti). Mi stupii dello strano nome: pintajota. Scopro che solo a Licata chiamano così la corriera. Il problema divenne insolubile. Un giorno, parlandone con un amico fraterno, compagno di liceo, Gaspare Giudice, il biografo di Pirandello, vengo interrotto dal capofficina di mio padre, uno slavo, Kunić, che avendo sentito il mio discorso dice: «Probabilmente la prima corriera di Licata era una Lancia». «Scusa Kunić, perché?». «Perché i modelli della Lancia erano denominati da lettere greche». Aveva ragione lui. La prima corriera che arrivò a Licata era una Lancia Penta Jota, e da allora – e tuttora a Licata tutte le corriere si chiamano pintajoteLBDD 12; “[…] non più marca ma sinonimo. Allo stesso modo, nel vicino paese di Favara, l’autobus è chiamato «pintaiota», dalle lettere greche penta e iota che erano la sigla della prima società che impiantò il servizio tra il paese e il capoluogo” L. Sciascia, Occhio di capra, Torino, Einaudi, 1984, p. 57; “«Marchionimìa». Così si dice quando un oggetto prende il nome dalla marca del prodotto […] Pintaiota è interessante perché il nome dell’autobus è qui ricavato non dalla marca della rispettiva casa di produzione […] ma dalla denominazione di uno dei modelli immessi sul mercato” R. Sottile, Le parole del tempo perduto, Marsala, Navarra editore, 2016, p. 39] GM 84, 85.