scu

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Lemma generico, Paratesto

scu (scù) (né scu né passa in là; manco scù o passiddrà come si dice ai cani che si vonno alluntanàri; non fece né scu né passidrà) [“Scù, voce colla quale si cacciano i porci. 2. Nun sentiri né scu né passiddà. Prov. e vale essere temerario, petulante, volere fare sempre a modo suo, quasi insensibile alle ammonizioni, ed ai risentimenti” (Mortillaro); “scu voce per cacciare il maiale” (Piccitto).  Camilleri ne è consapevole: “Scu e passa in làscu è il suono con cui si scacciano i porci. Nun mi dissi né scu né passaddà, significa non avere ricevuto risposta a una domanda, equivale a un silenzio volutamente indifferente” FF1 134. Nelle opere camilleriane, tuttavia, la voce è impiegata con riferimento a persone o cani: “Il nobile Luca Bonetti-Alderighi non rispose, non fece né scu né passiddrà, continuò a taliare lo schermo di un computer” VV 93; “nenti, né scu né passiddrà, comu se io ero la criata loro, la sirvazza!” GT 30; “Po’ Marietta arrivò e manco lo salutò, né scu né passiddrà” PRM 269; “Comu i cani ai quali si dice sulo scu e passidrà?” DIA 23; “ha principiato a leggere e a segnare i fogli con una matita rossa e blu senza dire né scu né passiddrà” PT 153; “«Scù! Scù! Passiddrà!» faciva voci la gnà Pina dalla trazzera. «Gnazio! Chiamativi a ’sto cani mallitto!»” MMU 68; “Si può trattare un malato accussì, senza dirgli né scu né passiddrà” TGR 114; “senza manco dirmi né scu né passiddrà, manco se fossi stato un cani” GS 16; “senza diri né scu né passiddrà gli ammollò ’n facci un cazzotto che l’assintomò”  GCT 76. Anche Brancati (che in luogo di scu scrive zu) ritiene che la voce possa essere impiegata per allontanare i cani, oltre che per i porci. “Ce ne fosse stato uno che m’avesse detto, non dico: buona sera, ma levati di qui, che ci devo stare io… o almeno zu! pass to’… quello che si dice a un cane o a un porco… Ma chi diavolo credono di essere?” V. Brancati, Paolo il caldo (1955), in Id., Opere 1947-1954, a cura di L. Sciascia, postfazione e apparati di D. Perrone, Milano, Bompiani, 1992, p. 695] FF 60; FF2 134; CT 51; VV 93.

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