troffa
troffa (troffe) (una gigantesca t. di càpperi; una t. di cocomerelli serbatici; una t. d’erbaspada; una t. d’acetosella) [cespuglio, ciuffo; “una grande troffa di buganvillea pendente sulla linea dei due mari” S. D’Arrigo, Horcynus Orca, Milano, Mondadori, 1975, p. 8; “dietro qualche troffa di canne o di fichidindia” ivi, p. 61; “si era fermato per passare la notte sotto certe troffe di limonare che erano, una qui, una là, col fogliame a cerchio, basso fittofitto, come tende d'accampamento, e potevano ripararlo dal sereno che cadeva la notte” ivi, p. 90; “troffe gialligne e polverose di alberelli” ivi, p. 101; “qualche troffetta impolverata di erbapulici” ivi, p. 152; “Davanti alle ville, dall’altra parte della strada, sopra il mare, spuntavano pale polverose di fichidindia e troffe rosse violacee di buganvillea” ivi, p. 839] FF 77; SC 24, 79, 89; CT 11, 30, 90, 91.